martedì 26 febbraio 2013

Dove inizia la sconfitta del PD

12 Novembre 2011. E' qui che per il PD inizia a delinearsi quella che si rivelerà come una sconfitta o, per essere benevoli, una non-vittoria alle elezioni dei giorni scorsi. Quel giorno si dimise Berlusconi da premier con canti e balli in tutta Italia. Bene.

Invece di prendere responsabilmente in mano la situazione e dimostrare la propria concretezza andando subito ad elezioni, è stato dichiarato dai colonnelli democratici come non fosse opportuno vincere sulle macerie e si è dato vita ad un governo quanto meno singolare, con l'unico scopo di trovare una testa di legno che facesse il lavoro sporco per far tornare i conti a qualsiasi costo.

In questo periodo di governo di questa strana maggioranza, il PD ha appoggiato l'approvazione di leggi a dir poco controverse, come la riforma Fornero, l'Imu, il salvataggio delle banche, l'aumento dell'IVA ecc. e non è riuscita ad imporre quelle riforme chieste a gran voce da tutti gli italiani, quali la riduzione dei costi della politica, le spese militari e la legge elettorale, giusto per citarne qualcuna.

Invece di partecipare a questa farsa, la mia solita mente semplice si aspettava un'assunzione di responsabilità da parte proprio del PD, da solo e senza alleati, in un momento in cui non avrebbe avuto rivali.
Magari con una campagna elettorale meno generica e con più risposte sui temi concreti, con meno economia e più sociale, con più autorevolezza e meno inseguimenti alle farneticazioni di Berlusconi.

Ora accusiamo gli italiani di scarsa cultura politica, di fascino del populismo o affetti da dipendenza televisiva? E considerare onestamente la scarsa propensione alla chiarezza ed all'utilizzo dei mezzi di comunicazione, nuovi e vecchi, visto che conosci il "difetto della bestia", no?
Quando perdi per manifesta moscerìa, quelle si, sono macerie!