Gino La Curva non ha votato alle primarie del PD.
Qui un sonoro e corale "sticazzi" sarebbe il suo, lo so, ma scrivo solo per segnarmi le cose.
Non è stato semplice decidere in tal senso.
Sul un piatto della bilancia c'era l'ingenua voglia di partecipazione alla costruzione di un partito come piacerebbe a me, mentre sull'altro c'era la voglia, ingenua anche quella, anzi di più, di lanciare un segnale a quella confraternita di indecenti che hanno messo in scena due spettacoli come la ridicola elezione del Presidente della Repubblica ed il salvataggio della Cancellieri, giusto per citare solo due degli ultimi episodi più viscidi.
Ebbene ha pesato di più il secondo, a causa dello scandalo delle tessere, che anche a chi scrive hanno chiesto di fare, moltiplicatesi per armare una corrente contro l'altra a conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, della vocazione alla contrapposizione interna in questo partito.
Credo che questo succeda quando manca un leader ed obiettivi condivisi, ma Matteo Renzi può essere utile in tal senso? A me non piace in quanto appare come un democristiano pragmatico, ma è attualmente l'unico nome spendibile per il PD, a riprova della crisi di quel gruppo dirigente che non ha voluto rinnovarsi.
E' ovvio che sono pronto a ricredermi e tornare a partecipare e ad appassionarmi qualora questi nuovi giovani daranno corpo alla mia speranza di veder un partito che si adopererà veramente per redistribuire la ricchezza in questo paese, ma per ora quella che viene distribuita appare essere solo la povertà, per cui stavolta taglio il credito ed aspetto nuove garanzie. Basta cambiali.
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