C'è un sentimento, in questo caso nobile, che provo tutte le volte che mi capita di ascoltare berlusconi o qualcuno dei suoi lacchè. Vedere le facce dei gasparri, cicchitto, bondi, ghedini, santanchè e tutto il resto di quella schiera di servi e serve che hanno cercato invano di convincermi per anni della moralità delle mosse del cav, mi provoca da sempre una semplice, ma un'incontenibile ripugnanza.
Ma come si sono permessi di pensare che perfino una mente semplice come la mia potesse credere nella sincerità di chi teorizzava complotti di giudici, leggi delle quali avrebbero beneficiato tutti, nipoti di Mubarak, ministre di valore specchiato, miracoli italiani, milioni di posti di lavoro, prestigio internazionale, consumi no problem, eccetera? Ed il tutto senza il minimo, dico minimo, senso di vergogna!
Sono stati invece vent'anni di spudoratezza, di menzogne, di mignotte, di irresponsabile faciloneria, di arricchimenti illeciti, di vergogna planetaria, di collusioni mafiose, di P2, di depauperamento di giustizia, formazione culturale e scientifica, di incompetenza economica. Sono stati gli anni del precariato venduto dentro al pacco della flessibilità. Sono stati gli anni di annientamento di una generazione, quella dei nostri figli, ai quali è stato rapinato il futuro desertificando l'ambiente economico e culturale nel quale ci hanno abbandonato.
Sono stati gli anni della più becera, canaglia e nociva classe politica che l'Italia si sia mai data: la messa in scena di una tragedia con le maschere di una farsa.
Basta tutto ciò perché mi ripugni il solo pensiero di tale squallore?
Basta si! A dda passà 'a nuttata!
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