sabato 3 agosto 2013

Chi si oppone all'estorsione della cosca del signor B?

Che il signor B fosse un mascalzone molti lo avevano intuito. Così come avevano intuito che la sua corte fosse cosparsa di leccaculo senza vergogna e talvolta senza neanche la paga.
Qui però si esagera. La tattica di questa cosca è quella di pretendere una riforma della giustizia pena la caduta del governo. E' da notare che la riforma in sé non sarebbe così importante se non fosse che, come da prassi, a tale varo fa sempre seguito un'amnistia. Chiaro?
La mia solita mente semplice ora si pone due domande:
1. Il Capo dello Stato non sapeva a cosa si andava incontro quando ha voluto questo governo? Non ha previsto che i processi in dirittura d'arrivo avrebbero scatenato il caimano e le remore attaccate alle sue terga? Come pensa di rispondere ad una tale ricatto eversivo senza precedenti?
2. Come fa il PD ad essere così moscio in tale circostanza? Perché non prende le distanze con forza da questa marmaglia di malintenzionati e si schiera senza indugi dalla parte della legalità e della democrazia? Al netto dei sospetti di attaccamento alle poltrone, non è che resta a pigrecomezzi perché magari pensa davvero che un governo come quello attuale, bloccato dai veti incrociati, possa essere utile al nostro paese?
Capisco che qualche volta bisogna essere di bocca buona, ma il PD mi pare che esageri. Non ha più molto tempo per reagire.


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