martedì 16 ottobre 2012

Nuovo o vecchio, ma per me decido io.

Si sostiene sia necessario rottamare, rinnovare, cambiare ecc.
Non so, il concetto non mi convince, soprattutto perché si vuole applicare a prescindere.
A me è sempre parso brutto buttare un oggetto ancora funzionante solo per il gusto di possedere la novità. Per esempio la mia auto sa che dovrà trottare fino alla pensione, ma sa anche che non la tradirei per il solo gusto di possedere "l'ultimo modello": una volta si usava così.
Inoltre la mia auto l'ho scelta io tra tante, mica me l'ha ordinato il dottore di prendere proprio quella là!
Dice: "ma che ce frega della macchina tua?!"
Giusto, ma cercavo di fare un parallelo con i rottamatori assurti recentemente agli onori della cronaca politica.
Io non discriminerei tra vecchio e nuovo, ma tra buono e cattivo. Le regole che impongono un numero limitato di mandati, di età anagrafica eccetera, secondo me tendono a non affrontare volutamente il problema vero: i rappresentanti li devono scegliere gli elettori. Sta a loro decidere se fidarsi di un autorevole anziano o di un baldanzoso giovine, non ci si affida un freddo regolamento.
Il "sopraggiunto limite d'impiego" vorrei tornare a deciderlo io, indipendentemente dai km percorsi. Grazie.

Nessun commento:

Posta un commento