Silvio Berlusconi è stato condannato e ancora non decido se far prevalere la soddisfazione, se indignarmi perché per anni abbiamo avuto un coso del genere a capo del governo, se indignarmi perché milioni di italiani hanno abboccato ad una farsa palesemente tale sin dall'inizio oppure se indignarmi per il coro dei lacchè che ripetono a pappagallo da decenni il pippone della persecuzione, della mancanza di democrazia e dell'accanimento.
Cosa succederebbe in un paese normale? Facile, il coso sarebbe già sparito da anni dalla vita politica per vergogna, prima che per rispetto dei cittadini e delle istituzioni.
Da noi è leggerissimamente diverso: qui il coso rimane in politica, altro che andarsene, per cambiare leggi e regole in maniera tale da togliersi dagli zebedei giudici e reati. Il tutto con l'aiuto della corte dei leccaculo, ovviamente.
Insomma, ancora non decido quale sentimento far prevalere in seguito alla condanna del coso, ma una cosa è certa: sono stanco di queste storie da repubblica delle banane. E chissà quanti anni ci serviranno ancora per prenderne coscienza, perché, come già scritto, il problema non sono i politici, ma gli elettori che non è che li cambi con un'elezione!
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