venerdì 28 settembre 2012

La politica corruttiva del berlusconismo

Tutto ebbe inizio, a livello nazionale, con l'avvento delle TV commerciali.
Berlusconi ci ha propinato milioni di ore di programmi idioti la cui funzione era quella di fare da contenitori ad ossessivi ed interminabili spot pubblicitari, palesi e non. Il tutto imbottito da culi, tette, pianti e risate finti.
Questo bombardamento mediatico, in un'Italia con scarse difese culturali nei confronti di un fenomeno di tale portata, non poteva non avere effetto sui comportamenti di tutti noi.
Ci hanno convinto che lo "status symbol" era più importante dei valori che ci hanno trasmesso le generazioni che ci hanno preceduto, che hanno conosciuto le difficoltà vere e che sono riuscite a ricostruire il nostro paese dalle macerie della guerra. Un valore su tutti: il buon senso.
Con l'avvento in politica del Nostro, hanno cominciato anche a manipolare le verità dei fatti.
Nostro che ha messo le mani in tutti i settori chiave della nostra economia: informazione, credito, assicurazioni, spesa quotidiana, ecc.
Insomma, ha creato un paese di gente plagiata, pronta a spendere oltre le proprie possibilità senza la necessaria capacità critica nel discriminare quali fossero i reali bisogni.
Il depauperamento dell'unica arma di difesa, l'istruzione, è stato premeditatamente funzionale a tutto ciò.
Questa catalessi collettiva sta avendo due effetti nefasti: famiglie indebitate e politici indecenti, che non sono altro che le due facce di una stessa medaglia.
Si perché i politici che ci ritroviamo non vengono da un altro paese, ma sono l'espressione di un popolo con il senso critico decisamente offuscato da decenni di effimero, che ha tollerato certi politici, il loro stile di vita e gli spudorati arricchimenti di chi dovrebbe essere preposto alla cura della cosa pubblica in un paese allo stremo.
Ma d'altronde se il modello è quello del burattinaio che della spudoratezza ha fatto la sua caratteristica peculiare, come potevamo attenderci effetti diversi?
Ora sarà dura uscirne. Bisognerà ricominciare a crescere per riacquistare la dignità perduta. E questo non può che cominciare da noi stessi, magari facendoci qualche domanda in più, spegnendo la tv e cominciando a leggere un libro.
Non necessariamente Mondadori.

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